La colonscopia robotica è un esame endoscopico finalizzato all’esplorazione del colon, utilizzato sia per finalità diagnostiche che operative, ed ha lo scopo di indagare il tratto digestivo inferiore che comprende il colon, il retto, il sigma, il cieco e l’ileo terminale, al fine di diagnosticare patologie e problematiche quali polipi intestinali, diverticoli, cancro del colon, sindrome del colon irritabile, morbo di chron, celiachia, turbe della motilità intestinale, malattie infiammatorie, infettive o restringimenti del viscere da compressione esterna o, ad esempio, da radioterapia.
La colonscopia robotica, che si è affermata nell’ultimo decennio, è una metodica di esplorazione del colon che utilizza una tecnologia del tutto innovativa rispetto alla colonscopia convenzionale.
La caratteristica principale dello strumento è la sua particolare flessibilità ed il fatto che si muove a “trazione anteriore”, cioè senza spinta dall’esterno. Per tale motivo la sonda si adatta alle curve del colon risultando del tutto atraumatica e dunque indolore. Per maggiori delucidazioni si rimanda all’articolo “i vantaggi della colonscopia robotica“.
Il sitema Endotics per eseguire la Colonscopia Robotica è un sistema computerizzato che utilizza un cilindro in silicone molto flessibile (il vero e proprio colonscopio) che, grazie ad un meccanismo pneumatico, ha la capacità di allungarsi ed accorciarsi. In testa e in coda al cilindro (enlongatore) ci sono due sistemi di ancoraggio (clamper) che consentono al sistema di agganciarsi alla mucosa mediante una delicata suzione della stessa. Questo permette al colonscopio di avanzare (alla stregua di un “bruco”) lungo il colon in modo autonomo, adattandosi alle sue curve e senza alcuna azione meccanica o spinta dall’esterno. Per tali motivi il disagio del paziente è minimo o assente.
La sonda endoscopica del sistema per eseguire la Colonscopia Robotica, che ha un diametro di 17 mm ed una lunghezza di 25-43 cm (rispettivamente al minimo ed al massimo allungamento), è collegato alla base meccanica (workstation) mediante un morbido sondino (detto “coda”) del diametro di 7.5 mm che contiene i meccanismi di controllo ed il canale operativo per il passaggio degli accessori (pinza da biopsia, ansa da polipectomia, ecc,). I movimenti della testa e di progressione del colon vengono gestiti dall’endoscopista tramite una unità di comando esterna (joystick).
La colonscopia robotica viene eseguita dal medico attraverso l’utilizzo di una sonda in silicone monouso che è provvista di una telecamenra con lente HD, collegata, a sua volta, ad una workstation con monitor touch screen, su cui l’operatore avrà la possibilità di visionare in tempo reale l’interno del colon del paziente. Il colonscopio robotico è composto da un canale operativo attraverso il quale è possibile effettuare biopsie o l’asportazione di micropolipi con una finalità, oltre che diagnostica, anche operativa.
L’esecuzione della Colonscopia è suddivisa in diversi step. In primo luogo il paziente deve esser selezionato dopo un attento colloquio conoscitivo con il medico che deve valutarne la corretta indicazione all’esame. L’esame verrà poi eseguito, dopo normale preparazione per colonscopia ( vedi paragrafi successivi), su decubito laterale sinistro, attraverso l’introduzione dello strumento in silicone, opportunemente lubridicato, attraverso il canale anale; una volta introdotto completamente all’interno di esso con tutta la cosdina, lo strumento verrà indirizzato nel colon attraverso un joystic guidato dal medico, fino al raggiungimento del cieco. Come la colonscopia tradizionale anche la colonscopia robotica può non raggiungere correttamente il cieco per patologie o anatomia intrinseca del colon che si sta esplorando. Viene anche introdotta una minima quantità di aria che assieme alla particolare struttura dello strumento, rendono questo esame “indolore”.
Prima dell’esecuzione vera e propria della colonscopia robotica viene preso un accesso venoso sul braccio (preferibilmente il destro) che potrà essere utilizzato durante l’esame per l’eventuale somministrazione di farmaci (antispastici, ecc.). Il paziente viene, quindi, invitato a posizionarsi sul fianco sinistro e viene introdotta la sonda. Durante l’esame, per facilitare la progressione dello strumento, al paziente potrà essere chiesto di cambiare posizione (decubito supino, fianco destro). Ugualmente potranno essere necessarie delle compressioni addominali allo scopo di percepire la posizione della sonda ed aiutarla nei tratti in cui si incontra una difficoltà all’avanzamento.
La progressione della Colonscopia Robotica è più lenta di quella di un colonscopio tradizionale, per cui la durata dell’esame può risultare maggiore (in media 30-40 minuti). La lentezza di tale progressione, legata al meccanismo di avanzamento, costituisce però un elemento di “qualità” di tale tecnologia poichè consente un’accurata e minuziosa esplorazione dei vari tratti del viscere, anche nei punti più angolati. E’ opportuno inoltre ricordare che la durata di una colonscopia robotica è legata anche all’anatomia del colon del singolo paziente.
La colonscopia robotica è usualmente ben tollerata dal paziente in quanto la progressione dello strumento è del tutto atraumatica. Tuttavia, l’insufflazione dell’aria necessaria per distendere il colon potrebbe, in alcuni soggetti con bassa soglia del dolore, determinare una sensazione di fastidio/dolore. La procedura usualmente non necessita di sedazione (per cui si eliminano i possibili effetti collaterali legati ai farmaci), ma nei pazienti che lo richiedono è possibile ugualmente praticare una blanda sedazione per via endovenosa.