In questo articolo parliamo della Gastroscopia, uno degli esami più richiesti ed eseguiti (insieme alla Colonscopia) nell’ambito dell’endoscopica digestiva.
A cosa serve la Gastroscopia
Questo esame può essere richiesto per molti sintomi. I più comuni sono bruciori di stomaco, dolori addominali, deglutizione dolorosa, vomito ematico, colore scuro delle feci, nausea, mal di pancia o digestione lenta, diarrea persistente. La Gastroscopia è anche molto impiega anche nei programmi di screening per la diagnosi precoce del tumore allo stomaco. Tramite la Gastroscopia sarà dunque possibile diagnosticare e curare patologie e problematiche quali l’esofagite, esofago di barret, celiachia, ulcere gastriche e duodenali, reflusso acido e reflusso biliare, helycobater pylori, gastriti, esofagiti ed altre ancora.
Tramite gli strumenti chirurgici collocati all’interno dell’endoscopio, verranno eseguiti se necessario piccoli interventi chirurgici, biopsie, rimozione di polipi, fermare eventuali emorragie o interventi anche di pronto soccorso.
Tecniche in uso
La gastroscopia eseguita con tecnica tradizionale è un esame certamente invasivo e fastidioso che può provocare problematiche nel corso dell’esame quali senso di soffocamento, conati di vomito o senso di costrizione. E’ consigliabile infatti sottoporsi a questa tecnica con il supporto dei farmaci sedativi: tali farmaci avranno comunque delle controindicazioni come, ad esempio, quella di evitare di eseguire nelle 12 ore successive attività che richiedono prontezza di riflessi, come ad esempio la guida.
Fortunatamente esiste una valida alternativa per rendere l’esame parzialmente o del tutto indolore. Grazie infatti al ricorso alla tecnica transnasale: paritetica alla tecnica tradizionale, indolore, operativa, rapida e sicura malgrado non necessiti generalmente il ricorso a farmaci sedativi. Grazie a questa tecnica si evitano anche qualsiasi potenziale controindicazione relativa alla sedazione. La tecnica transnasale, sopratutto negli ultimi anni, ha conquistato medici e pazienti: i pazienti, in quanto trovano questa tecnica per niente fastidiosa e che non necessita di sedazione. I medici perché trovano lo strumento sottile, molto versatile ed quindi particolarmente utile per ampliare le indicazioni dell’endoscopia diagnostica e terapeutica del tratto digestivo superiore.